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La disposizione dei monitor cambia da pullman a pullman. Ipotizzando una disposizione standard, a noi interessa la numerazione delle telecamere. Essa risponde, di solito, al sistema di ripresa. Nel sistema di ripresa sequenziale è del tutto ovvio che le camere siano in sequenza. Nel caso di una pista automobilistica, di sci o di bob, la camera 1 è la partenza; seguono la 2, la 3, la enne, fino all’arrivo. Quindi si ricomincerà con la 1. Nel sistema di ripresa sull’asse centrale, per coprire il basket, il pugilato, il calcio, la camera più importante è di solito al centro del fronte di ripresa e della monitoria, salvo eccezioni di cui si parlerà nelle singole discipline. Nel sistema di ripresa ad estrapolazione, bisognerà aggregare le telecamere a blocchi e sistemare le camere in sequenza all’interno di ogni blocco (1-2-3-4 per il primo, 5-6-7 per il secondo e così via). Infine si deve considerare che in monitoria , oltre alle telecamere, trovano spazio anche i segnali dei replay, dei contributi registrati, della grafica e di quanto serve per costruire effetti. Dunque, come si numerano tutti questi segnali video nella monitoria di un OBvan? E’ un’operazione che risponde a criteri strettamente funzionali ma non solo. Certamente il regista deve avere sotto controllo il sistema di ripresa e il mixer video non deve essere costretto a cercare i tasti saltando da una parte all’altra del banco. In effetti, però, ogni modalità di numerazione delle telecamere rispecchia un’idea che il regista ha dello spazio coperto da quelle telecamere; oppure dell’importanza che egli attribuisce ad una certa camera in quella situazione. Ognuno segue un proprio ordine mentale, una priorità. Ma si dà il caso che alcune numerazioni di telecamere influenzino i modi della ripresa, addirittura senza che il regista se ne renda conto. |
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| Giancarlo TOMASSETTI | |