Mondiali di sci nordico di Val di Fiemme
Il Sistema Italiano


Quando, nel 1991, all’Italia fu assegnato il suo primo CAMPIONATO MONDIALE DI SCI NORDICO, io, che ero il regista incaricato della RAI, non avevo nessuna esperienza di quella disciplina, ne’ avevo potuto confrontarmi con i colleghi nord-europei specialisti di questo sport.

Immaginai però un sistema di comunicazione, parallelo a quello ufficiale, che mi consentisse di sapere in anticipo chi e con quale tempo si avvicinava alle postazioni cronometriche, dove erano sistemate le telecamere. Cento o centocinquanta metri prima delle classiche postazioni ai Km 1.7 - 7.5 - 12  - arrivo, chiesi che dei cronometristi volontari segnalassero al mio consulente in regia chi e con quale anticipo o ritardo stessero passando gli atleti indicati con asterisco nella lista dei partenti. Numero di pettorale e anticipo o ritardo in secondi: solo numeri, senza neppure un nome!

Il consulente  passava i dati e la sua valutazione al mio collega in regia, il quale mi offriva una o due possibilità. Io sceglievo cosa mandare in diretta e cosa in registrazione, per poter essere eventualmente riproposto. I commentatori televisivi nordici si complimentavano dopo ogni gara per la competenza del regista, il quale conosceva bene tutti gli atleti e non perdeva assolutamente nulla di quanto fosse rilevante in gara.

Oggi, nelle gare di sci di fondo, si parla di sistema italiano e viene richiesto sui monitors di servizio di tutti i commentatori, per poter avere in anticipo sulla visualizzazione televisiva la situazione sul campo. Ne sono lusingato, ma credo che sia un errore.
 

Giancarlo TOMASSETTI

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