FORMULA UNO
Traduzione grafica dei distacchi cronometrici


Non tutte le gare di F1 sono interessanti ma, qualche anno fa, senza le soste ai box, molte erano davvero noiose.

I pochi decimi di secondo che differenziavano la prestazione delle auto, dopo qualche giro, diventavano mezzi minuti e si viaggiava così, senza un sorpasso, fino all'arrivo.

Dopo un po' la regia non riusciva a far vedere il distacco tra un'auto e l'altra, tenendole nella stessa inquadratura.

Si doveva passare a stacco dal primo, al secondo, al terzo e così via, senza riuscire a far capire quali erano effettivamente le posizioni delle auto nella pista. Si poteva "scrivere" il distacco con la grafica, ma non farlo vedere nelle inquadrature.

Il problema che mi posi era la "traduzione grafica dei dati cronometrici" relativi al distacco.

L'Ing. Nosetto - responsabile dell'Autodromo di Imola - mi aiutò dividendo i ____ m. del circuito in circa 90 segmenti, corrispondenti ai circa 90" di tempo medio al giro, correlati alle velocità medie in ciascun tratto di pista.

Ad ognuno dei secondi di distacco tra un'auto e l'altra corrispondeva quindi un tratto di pista.

Il risultato fu che, sul grafico della pista disegnato da un computer Olivetti M20, potevano viaggiare dei "pallini" rappresentanti le auto alla distanza effettivamente corrispondente ai distacchi. I pallini si muovevano e davano effettivamente l'idea della posizione delle auto in pista.
 

Giancarlo TOMASSETTI

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