Organizzazione della regia
Ancora sulla monitoria

 
L’ottica con cui il regista guarda la sistemazione dei monitor dal suo banco di lavoro spesso impedisce di capire le ragioni delle incomprensioni altrui…

Molte volte mi si chiede la monitoria per un certo piazzato di camere. Inevitabilmente devo dire che, per poterla formulare, ho bisogno almeno di avere il layout della parete monitoria e, spesso, so che neppure questo basta. La distanza dai monitor, la posizione del regista rispetto al mixer, la configurazione stessa della regia, incidono profondamente sulla facilità a tenere sotto controllo i segnali di cui si ha bisogno.

Un secondo e tutt’altro che irrilevante problema è che il regista divide con il mixer il lavoro in regia e questi non può non essere coinvolto nella sistemazione monitoria, se non altro per la numerazione dei monitor. Questi sono due problemi di regia. Ma il regista di trova anche nella spiacevole situazione di essere al centro di un sistema rispetto al quale, a valle, si pone il mixer ma, a monte, deve tener conto anche delle esigenze di chi fa l’impianto e deve numerare le camere.

Questo è un altro problema e spiega molto le variabili che intervengono nella impostazione della monitoria .

Molto tempo prima di scegliere un OB van, con la sua parete di monitors, il suo regista e il suo mixer, il Broadcast definisce e stampa un camera plan e un camera legend, per definire a tutti i suoi interlocutori la copertura dell’evento. Il camera plan porta la numerazione delle camere. Per una partita di calcio la numero 1 è certamente la main camera. Per una discesa libera probabilmente la numero 1 sarà quella al cancelletto di partenza. In ogni caso questa numerazione va in giro ed è su questa numerazione che, per esempio, gli organismi televisivi ospiti richiedono i segnali di camere separate (le cosiddette isolated cameras). Lo faranno già alcuni giorni prima o, al più tardi, nel momento dell’allestimento dell’impianto, nel compound, facendo riferimento alla numerazione che è stata prodotta.
Lo stesso problema, in fase di allestimento dell’impianto, si porrà per i tecnici video. Essi non potranno fare riferimento alla numerazione cartacea bensì a quella che il regista e il mixer video formuleranno sulla monitoria.

Perché la numerazione può essere usata in regia? Perchè probabilmente il regista troverebbe distanti camere concettualmente contigue oppure a destra camere che riguardano la parte sinistra del campo e viceversa. Ciò non accadrebbe per la discesa libera, dove le camere sono sequenziali, ma accadrebbe sicuramente per il calcio che è gioco che si sviluppa con il sistema di ripresa sull’asse centrale e va visto con una configurazione geografica. Tutt’altro problema interverrebbe con l’atletica, disciplina che si realizza con un sistema di ripresa a gruppi di camere.

Un bel problema che, tra l’altro, spiega anche perché nel calcio pervicacemente la main camera si chiama 1 e (sempre più raramente) è collocata in alto a sinistra.
Soluzioni? Non ce ne sono, se non quella di adottare due numerazioni: una sulla carta e una in regia.
 
Giancarlo TOMASSETTI

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