Regia audio della partita

Contributo alla definizione dell’impianto di ripresa audio della partita di ITALIA ’90
IN BREVE


“Il nostro obiettivo è quello di ricostruire un ambiente sonoro per il telespettatore che sta guardando la partita in televisione e NON quello di mettere il telespettatore a casa nella condizione sonora dello spettatore allo stadio”.

Dobbiamo quindi riprodurre “la individualità e la specificità del suono per ogni immagine o sequenza televisiva”.

Le due condizioni "spettatore a casa e spettatore allo stadio” possono equivalersi (per esempio sul totale ); solitamente però si danno casi opposti.

Ai campi stretti o ai primi piani dei giocatori (sia ripresi da camere vicine o da un teleobiettivo) vanno attribuiti equivalenti primi piani sonori. E, in caso di sequenze complesse, con totali e campi stretti (per es. il tiro dal corner) bisogna scegliere e privilegiare un ambiente sonoro (per es. l’area di porta).

Progettando l’impianto audio, si dovranno quindi identificare i piani sonori adatti agli spazi visivi: il totalone dello stadio, il totale del gioco, il campo stretto sul contrasto, il primo piano del giocatore, riportando questi spazi alle situazioni di gioco come fonti del suono.

La soluzione potrebbe essere quella di un impianto di AUTOMATISMI-CORRETTI, una serie di microfoni che si aprono sullo stacco delle telecamere ed altri scelti dal mixer audio, secondo gli esempi riportati.
 

Giancarlo TOMASSETTI

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