LA REGIA AUDIO DELLA PARTITA

Il punto di vista della regia

COMPLETO


Devo fare una considerazione preliminare, sulla quale non possono esserci  equivoci.

Il nostro obiettivo è quello di ricostruire un ambiente sonoro per il telespettatore che sta guardando la partita in TV e non quello di mettere il telespettatore a casa nella condizione sonora dello spettatore allo stadio.

Questo è il punto di partenza per la regia. L’errore più grave sarebbe quello di cercare di riprodurre con la ripresa audio la condizione  sonora di chi si trova allo stadio, invece che riprodurre la individualità e la specificità del suono per ogni immagine o sequenza televisiva.

La differenza tra le due condizioni (quella del telespettatore  a casa e quella dello spettatore allo stadio) e tra i due spettacoli (la partita in TV e la partita allo stadio) deve sempre essere tenuta presente e, quando fosse  necessario, potremo ampiamente discuterla. Ma il nostro oggetto è il prodotto televisivo.

Si daranno casi, specifici e definiti, in cui le due condizioni sonore si equivarranno. Per esempio, se al momento d’ingresso delle squadre in campo la telecamera  sulla diagonale offrisse il  totale dell’intero stadio e se fosse chiaro che questa telecamera è collocata in mezzo al pubblico o in prossimità di esso, in questo momento lo spettatore a casa dovrebbe sentire ciò che sente lo spettatore allo stadio che si è sistemato vicino alla telecamera.

Ecco dunque che — in questo caso — situazione allo stadio e situazione del telespettatore potrebbero equivalersi.

Si danno però — solitamente — casi opposti. L’agonismo con cui due giocatori si contendono la palla a pochi metri dalla telecamera a bordo campo, l’eccitazione del gioco,, i fiati dei giocatori, la richiesta della palla da parte di un terzo, il colpo sulla sfera che finisce per essere un colpo all’avversario, l’esclamazione o la smorfia di dolore, il fischio dell’arbitro, la protesta del compagno che arriva sul luogo del fallo, tutto questo non dovrà assolutamente essere riprodotto cosi come lo sente lo spettatore in tribuna, perché egli non sente assolutamente nulla ed avrà assistito al fatto immerso nella indistinta cornice sonora del pubblico in tribuna come se esso si fosse svolto dentro un acquario.

Cosa capirebbe il telespettatore a casa se gli riproponessimo questa situazione sonora?

Un caso analogo si ha quando un’azione o un protagonista  vengono ripresi con telecamere posizionate in tribuna  ma usate in campi stretti o in mezza figura. L’azione o il protagonista appaiono “vicini” (anche se schiacciati dal teleobiettivo) al telespettatore a casa, mentre sono distanti dallo spettatore allo stadio. Noi dobbiamo ricreare la sensazione sonora adatta a quella immagine (e non quella dello spettatore allo stadio), ma la domanda: come possiamo ricreare la sensazione sonora di una immagine realizzata con un teleobiettivo? Un portiere inquadrato in campo stretto da una telecamera in tribuna  mentre dà disposizioni alla barriera dovrà essere servito da un microfono posizionato a tre metri dalla porta o da un fucile a trenta metri?

Questo è un secondo livello di difficoltà (anche se la risposta è facile: basta sapere che cosa si vuole ottenere da quell’effetto sonoro).

 

Vorrei appena accennare ad un terzo livello di difficoltà.

Tiro dal corner. La sequenza si realizza con un totale da angolo a porta, campo stretto di chi tira, totale del gioco sotto area, totale per il tiro: è una sequenza elementare. La fonte sonora più importante è l’area di porta: sarà presente solo durante lo stacco o la privilegeremo per tutta la sequenza?

E che rapporto stabilire tra il momento di esultanza del gruppo di giocatori, la panchina e lo stadio dopo un gol? Si tratta di due campi stretti (diversi tra loro) e un totalone dello stadio.

Bisognerà scegliere, scegliere e scegliere.

Con questo io ho concluso la parte del “cosa vorrei”,ne’ vale la pena continuare a problematizzare: credo che le intenzioni siano chiare.

Da questo momento mi avventuro maldestramente in un campo non mio per fare delle ipotesi: me ne scuso.
Devo intanto distinguere i piani sonori che mi sembrano essenziali a differenziare le inquadrature principali della partita. Procedo dai più ampi ai più stretti:

  1. Totalone dello stadio da diagonale o da camera centrale in grandangolo: questo piano sonoro riguarda il solo pubblico, non c ‘è campo di gioco, si presta alla ripresa stereofonica e (suppongo) all’uso della testa artificiale.

    Da questo momento in poi, eccetto per le camere ai 16 metri e alte in curva quando inquadrano il  pubblico, il soggetto sonoro della nostra ripresa è il solo rettangolo di gioco e ciò che vi accade, essendo il pubblico solo cornice (e l’effetto cornice — suppongo — entra  per riflessione nei microfoni).
  2. Totale di gioco: dobbiamo distinguere questo piano sonoro da quello del campo stretto di gioco e dalle personality.
  3. Campo stretto di gioco e personality: questo piano sonoro deve escludere non solo la folla, bensì anche il campo sonoro del totale di gioco; deve esserci differenza tra totale e campo stretto.
  4. Possibile distinzione tra campo stretto di un soggetto vicino alla telecamera e campo stretto di un soggetto inquadrato da un teleobiettivo (dico “possibile”).

Come seconda analisi, vorrei adesso individuare le fonti sonore in campo secondo le situazioni di gioco. Io non credo sia necessario distinguere quelle fuori dal campo: la fonte e’ unica e si tratta solo di segnalarne la provenienza. In campo, invece, ogni fonte e’ centrale nell’‘inquadratura, salvo rarissime eccezioni.

  1. durante il gioco: colpo sulla palla, fischio, voci sui soggetti inquadrati, voci di richiamo (di giocatori che non hanno palla o delle panchine);
  2. corner, punizioni con barriera, rilancio del portiere: in questi casi la fonte sonora principale è l’area di porta e — specificamente — l’attività del portiere o del difensore che assegnano le marcature e predispongono la difesa;
  3. le panchine.

Queste mi sembrano le fonti principali all’interno del campo.

 

 

Ti prego ora di seguirmi al mio secondo livello di incompetenza. Fur non conoscendo strumenti e modalità realizzative di impianto, arrischio un’ipotesi operativa che ti prego di leggere per le intenzioni che esprime, piuttosto che per la risoluzione in se.

 

Questa è un’ipotesi che chiamerei di AUTOMATISMI CORRETTI  dall’intervento del mixer audio. Si tratta innanzitutto di legare la variazione di campo sonoro allo stacco visivo, con l’automatismo che già usiamo per lo sci o la Formula 1.

Distinti i totali dai campi stretti, si legano a microfoni panoramici la camera in totale di gioco, quelle ai sedici metri e quelle alte in curva; ai microfoni direzionali la camera in campo stretto di gioco e le personality. I microfoni — suppongo — vanno tutti posizionati in campo, probabilmente accoppiati tra boro (panoramici e direzionali) e manovrati. Il mixer audio dovrà solo seguire con un cursore lo spostamento della azione sul campo, attivando i microfoni dell‘area interessata.

Lascerei a diagonale e radiocamera rispettivamente un impianto e un microfono specifici, che si attiveranno sullo stacco della camera, esattamente per le panchine e per il totalone dello stadio.

Questo — che ritengo praticamente un automatismo — deve essere corretto:

  1. attivando i microfoni dell’area di rigore nel caso di corner o punizione con barriera o, comunque, quando il portiere dà disposizioni;
  2. dando effetto pubblico nel caso di inquadrature sugli spalti dalle telecamere ai 16 metri e alte in curva.

Credo che tanto basti. Non ho risolto (almeno su carta) tutto quanto mi ero ripromesso ma ritengo che:

  • la differenza sonora tra totale di gioco e campo stretto di gioco va costruita per “sottrazione”, ovvero: si può prevedere,per il totale di gioco,il microfono panoramico corretto dall’aggiunta dell’effetto sonoro del direzionale; il campo stretto di gioco va servito dal solo direzionale;
  • non ho soluzione (neppure su carta) per distinguere il campo stretto di un soggetto vicino alla telecamera dal campo stretto di un  soggetto inquadrato da un tele; ma non sarà poi questo gran problema!

 

Ti prego di leggere il tutto per capire le intenzioni, piuttosto che per ricavare soluzioni. Grazie.
 

Giancarlo TOMASSETTI

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