Ritrovarsi in Val di Sole

da "Canoa" Maggio 1995 - Periodico bimestrale della F.I.C.K

di Ferruccio Calegari
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A due anni dai Mondiali, che nel 1993, organizzati in Val di Sole, sul torrente Noce, tanti consensi portarono all’organizzazione e all’ambiente, una nuova competizione di valenza mondiale ha richiamato l’attenzione degli appassionati della canoa sull’ospitale vallata trentina. Nel mese di luglio a Mezzana, con la Coppa del Mondo di Slalom, si sono ritrovati tutti gli artefici del grande avvenimento di due anni or sono, i canoisti, protagonisti sul campo di gara e quanti sono stati altrettanto importanti per dare loro la possibi­lità di gareggiare. Da un lato la Federazione Italiana Canoa Kayak, determinante elemento di riferimento con l’organizzazione sportiva mondiale e dall’altro il Comitato organizzatore locale. Comitato questa volta meno numeroso, ma altrettanto valido ed efficiente, basato sul Centro Canoa Rafting Val di Sole e sul Canoa Club Trento, col valido apporto dell’Azienda di Promozione Turistica e delle altre entità sociopolitiche della regione. In linea teorica oggi dovrebbe essere più facile organizzare e gestire una manifestazione ad altissimo livello, data l’eredità di impianti e strutture lasciata dai mondiali, se non fosse necessario superare le problematiche economiche sempre pre­senti nelle grandi manifestazioni sportive. Fortunatamente gli sponsor continuano a riservare la dovuta attenzione ad una disci­plina che oltre di grande interesse sportivo è certamente di grande richiamo promozionale, tanto da godere, come quest’anno, l’onore di una splendida diretta dalla Rai-TV. Proprio in occasione di questo avvenimento la Federazione Italiana Canoa Kayak, che segue con particolare attenzione questo bellissimo campo di gara che ha dato notevoli soddisfazioni sia a livello sportivo che tecnico/organizzativo, ha voluto far parlare coloro che sono stati determinanti nel successo del 1993.

Ed in proposito ci sembra corretto raccogliere subito le impressioni di Giancarlo Tomassetti, il regista della Rai che tanta parte, proprio in occasione dei mondiali, ha avuto per migliorare le condizioni di ripresa della canoa fluviale:


E’ stata un’esperienza molto bella, piacevole - esordisce Tomassetti - e da alcuni punti di vista diversa. In primo luogo l’impatto con il Noce e la Val di Sole e con questa splendida natura. Non conoscevo il fiume, anzi il torrente: ossia ad essere pignoli una differenza come tra vino d’annata e vino novello.

Ottimo paragone.

E successivamente ho potuto apprezzare la vera essenza di questo vino novello: lo scorso giugno a Vichy ho visto dei percorsi artificiali che hanno ben altro impatto con la natura. Ho seguito i progetti della Val di Sole sin dalla loro preparazione, con l’assoluto rispetto dell’ambiente nella trasformazione determinata dalle esigenze tecnico-sportive, con un impatto visivo e naturale degno della migliore considerazione.

Possiamo parlare di amore a prima vista?

Di questa esperienza ho riportato un ricordo professionale eccezionale. Essendo vergine di questa disciplina e con la fortuna di chi ne ignora ogni risvolto, l’ho guardata con l’approccio rispettoso del neofita ed ho capito i motivi della sua poca televisività.

Ossia?

Ricordo, nel premondiale, trasmissioni durate quasi 4 ore, sicuramente di buona rilevanza sportiva, alla fine delle quali non si sapevano ancora i risultati: il massimo dell’anti-televisività. Abbiamo suggerito alla Federazione internazionale, nel pieno rispetto delle regole tecniche della disciplina dello slalom, di dare una televisività alla competizione, riformulando le gare, proponendo delle finali con un predeterminato numero di concorrenti e prevedendo intervalli di partenza che consentissero di seguire l'intero percorso e la completezza del gesto atletico.

Ottimo risultato, che è stato molto apprezzato.

Nella scia delle modifiche per lo slalom, abbiamo proposto una piccola rivoluzione anche per la discesa. Analizzando le riprese dei precedenti campionati, avevo notato che la discesa veniva interpretata come una differita: noi abbiamo realizzato una vera diretta, innestando le tecniche di ripresa dello sci di fondo in Val di Fiemme. Sul percorso abbiamo realizzato 4 postazioni televisive: partenza, primo intermedio, secondo intermedio e arrivo. Riformulando l’intero apparato cronometrico negli intertempi, siamo andati sui migliori in queste postazioni, costruendo un racconto televisivo a suspence, che consente a tutti di seguire con interesse e nella completezza dell’informazione queste splendide gare.

E’ un gran merito il suo, per la promozione dello sport canoistico.

Noi abbiamo dato dei suggerimenti: il merito naturalmente non spetta soltanto all’ignoranza specifica del regista, ma spetta anche all’ I.C.F., alla F.I.C.K. ed al Comitato Organizzatore sul luogo, per la collaborazione concessa. E’ una grossa soddisfazione vedere accolte delle proposte che inducono mutamenti radicali delle regole. Sicuramente: tutto questo nostro lavoro è stato recepito in campo mondiale ed è una grande soddisfazione per noi. Soddisfazione professionale, per essere riusciti a favorire uno sport e la sua televisività, annullando così l’impressione che ebbi al primo impatto con questa disciplina, ossia che la canoa avesse il massimo della rappresentatività nell’istantanea fotografica.
 

Giancarlo TOMASSETTI

info@sportregiatv.it